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UN PO' DI STORIA

I percorsi di trekking che proponiamo sono situati sulla Linea Gotica nell'appennino bolognese.

 

Questo tratto montano è stato teatro di aspre battaglie che si svolsero dall'autunno del 1944 all'aprile 1945: gli ultimi sforzi tedeschi per cercare di fermare l'ormai evidente vittoria alleata.

I primi itinerari vi faranno ripercorrere i sentieri usati dai fanti americani della 10th Mountain Division (USA) per conquistare la dorsale della Riva e la cima di Monte Belvedere durante l'operazione "Encore" nel febbraio 1945.

 

Questi alpini erano stati addestrati in Colorado sulle montagne rocciose e avevano appreso tecniche avanzate per effettuiare scalate su ogni tipo di pendio ed erano stati preparati a combattere in condizioni difficili. Erano arrivati sugli Appennini col compito di conquistare il Monte Belvedere e per poter portare a termine la missione dovettero prima liberare il crinale della Riva.

L'operazione iniziò di notte risalendo la dorsale su 5 vie precedentemente individaute e grazie all'azione a sorpresa riuscirono a sconfiggere i  soldati tedeschi conquistando così tutto il crinale.In pochi giorni anche il Belvedere fu liberato, la Gotica stava finalmente cedendo e la strada verso la pianura era ormai libera.

 

Durante l'autunno erano stati compiuti altri tentativi di conquista: il 28 ottobre, il 24 novembre e il 12 dicembre; durante quest'ultimo perse la vita Antonio Giuriolo,  Capitano Toni della Brigata Matteotti Montagna in località Corona.

 

Nel comune di Gaggio Montano l'itinerario ripercorre la dorsale Ronchidoso – Guanella; in questo tratto sono visibili avamposti difensivi tedeschi e diversi monumenti ai caduti.

Nel settembre del '44 durante la costruzione della lina difensiva Linea Verde II, le truppe naziste in ritirata si macchiarono di efferati crimini: a Ronchidoso a seguito di uno scontro a fuoco tra tedeschi e unità partigiane vennero trucidati 67 civili; i resti delle vittime sono raccolti nella Cappella di Cason dell'Alta.

 

La dorsale Ronchidoso - Monte Castello - Monte Torraccia - Guanella era occupata dai soldati di un reggimento dell 232° Divisione di Fanteria che fino al febbraio 1945 riuscirono a difendere la zona dai numerosi attacchi sia di formazioni partigiane che da forze alleate americane, ma soprattutto Brasiliane.

Le vittoria di Monte Castello dei soldati brasiliani ha avuto un'enorme importanza sia dal punto di vista morale che militare perchè ha permesso agli ufficiali di verificare sul campo la cooperazione tra artiglieria, fanteria e aviazione.

 

Si raggiunge poi il territorio di Castel d'Aiano: questo paese venne quasi completamente distrutto dai bombardamenti alleati nel novembre del '44 e fu liberato solamente il 5 marzo dai soldati americani della 10th Mountain Division (USA).

Gli americani si acquartierarono in paese e i tedeschi si fortificarono sulle alture poste nei dintorni del capoluogo.

L'offensiva decisiva per lo sfondamento di questi ultimi avamposti partì il 14 aprile e dopo pochi giorni la strada verso la pianura era ormai spianata.

 

Oltre a diversi mounmenti dedicati ai fanti americani possiamo ammirare ricostruzioni di trincee tedesche e molte fox holes americane.

 

Il nostro percorso ora vi propone una discesa verso il Reno attraversando i territori dove operava la brigata partigiana Stella Rossa capitanata da Mario Musolesi.

Questa brigata si era formata spontaneamente nell'autunno del 1943 a Vado e fin da subito aveva compiuto importanti operazioni di sabotaggio di convogli tedeschi sia nella Valle del Setta che in quella del Reno.

 

Nell'estate 1944 dopo alcuni scontri con truppe nazifasciste nella zona di Monte Sole aveva deciso di dislocarsi verso Monte Vignola.

Qui, a seguito di combattimenti tra partigiani e tedeschi la popolazione subì  rastrellamenti che portarono in alcuni casi all'uccisione di civili.

Dal Reno si risale verso la cima di Monte Sole che fu teatro dell'eccidio con il maggior numero di vittime civili durante la seconda guerra mondiale nell'europa occidentale.

 

Nella zona di Monte Sole persero la vita circa 800 persone, quasi tutte donne, anziani e bambini.

Il nostro itinerario ci porta a visitare i luoghi della strage dove sono presenti vari cartelli illustrativi e molti monumenti dedicati sia alla brigata partigiana sia alle vittime.

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